TETTO ROVESCIO NON PRATICABILE
Il tetto rovescio è la soluzione ideale per tutti i tipi di tetti piani tradizionali ed è caratterizzato dalla posa della membrana impermeabilizzante sotto lo strato termoisolante. Nell’isolamento delle coperture piane non praticabili è normalmente impiegato il polistirene estruso, come ad esempio X-FOAM® HBT per le sue caratteristiche di alta resistenza alla compressione, assorbimento di acqua pressoché nullo ed alta resistenza ai cicli gelo-disgelo.
Posa in opera
Sulla soletta, dotata di una pendenza minima dell’1%, si dispone l’impermeabilizzazione quindi si posano a secco le lastre X-FOAM® HBT. Si consiglia di interporre un feltro separatore ( strato di tessuto non tessuto) del peso di almeno 100 g/m2 tra le lastre isolanti e l’impermeabilizzazione, per evitare il rischio che le prime si incollino a quest’ultima. Generalmente questo tipo di copertura è costituita da uno strato di ghiaia lavata (16 – 32 mm) che andrà posata sopra il manto isolante, con la duplice funzione di finitura estetica e di difesa delle lastre di polistirene estruso dai raggi UV e dal vento. E’ inoltre consigliabile la posa di uno strato separatore come un tessuto non tessuto, con funzione di strato filtrante, tra il polistirene estruso e la ghiaia.
Lo strato drenante andrà posato cominciando nel punto più lontano dalla zona di accesso alla copertura e ricoprendo la superficie nella sua totalità. E’ consigliabile che lo spessore dello strato drenante sia almeno pari a quello dello strato isolante e comunque non inferiore a 5cm. Il peso della ghiaia contrasta inoltre la spinta di galleggiamento delle lastre isolanti poiché sono molto leggere.
L’isolante termico, in questa tipologia di applicazione, è esposto alle intemperie e all’acqua piovana che, defluendo dal tetto, riduce il valore di isolamento termico; è quindi necessario in fase progettuale applicare un coefficiente peggiorativo.
TETTO ROVESCIO PRATICABILE O TETTO A TERRAZZA
Questo tipo di copertura, come qualunque altro tetto rovescio, si ottiene posizionando la guaina impermeabile sotto l’isolante termico, in modo che lo strato isolante protegga nel tempo l’impermeabilizzazione e la struttura sottostante.
Il tetto rovescio praticabile è calpestabile e la finitura è costituita da quadrotti in cemento o piastrelle appoggiate su malta. Nell’isolamento delle coperture piane rovesce è normalmente impiegato il polistirene estruso per le sue caratteristiche di alta resistenza alla compressione, pressoché nullo assorbimento di acqua ed alta resistenza ai cicli gelo- disgelo.
Posa in opera
Sulla soletta, che costituisce il piano del tetto, si costruisce una cappa in malta leggera che abbia una pendenza minima dell’1%. Su questa cappa si dispone l’impermeabilizzazione che verrà fissata come da indicazioni del produttore ed al di sopra di questa si dispongono le lastre isolanti in polistirene estruso X-FOAM® HBT, cercando di coprire la superficie del tetto nella sua totalità. Si consiglia di interporre un feltro separatore (strato di tessuto non tessuto) del peso di almeno 100g/m2 tra le lastre isolanti e lo strato impermeabile, per evitare il rischio che le prime si incollino a quest’ultimo. Al di sopra dello strato isolante si posa un tessuto non tessuto, preferibilmente di colore bianco, sul quale si dispone un massetto armato, di almeno 4 cm di spessore, al fine di consentire il migliore aggrappaggio per i quadrotti di rivestimento.
TETTO ROVESCIO CARRABILE O TETTO PARCHEGGIO
Il tetto parcheggio è un tipo di copertura piana praticabile del tipo “tetto rovescio” e si caratterizza per gli alti valori di carico in esercizio. In tale soluzione si deve quindi verificare l’azione dei carichi accidentali, permanenti e dinamici ed adottare gli opportuni accorgimenti. La posa della pavimentazione deve essere realizzata in opera secondo le norme “a regola d’arte”.
L’isolante termico consigliato, X-FOAM® HBT 500, grazie ai suoi valori di alta resistenza alla compressione, cioè 500 kPa, viene posato come per tutti i “tetti alla rovescia” sopra l’impermeabilizzazione.
Qualora si richiedessero prestazioni ancora maggiori, per le applicazioni più gravose è disponibile un isolante con valori di resistenza a compressione che raggiungono i 700 kPa: X-FOAM® HBT 700.
Posa in opera
Sulla soletta che costituisce il piano del tetto si costruisce una cappa in malta leggera che abbia una pendenza dell’1%. Su questa cappa si dispone l’impermeabilizzazione che verrà fissata come da indicazioni del produttore ed al di sopra di questa si dispongono le lastre isolanti in polistirene estruso X-FOAM® HBT 500 avendo cura di ricoprire la superficie del tetto nella sua totalità. Inoltre si consiglia di impiegare un feltro separatore tra l’impermeabilizzazione e le lastre isolanti.
Prima della realizzazione dello strato di ripartizione dei carichi si deve interporre uno strato di carta kraft o altro materiale che impedisca al cemento di infiltrarsi tra le lastre di polistirene estruso. Si procede quindi alla realizzazione di un sottofondo in calcestruzzo armato il cui spessore viene calcolato in base ai carichi previsti (minimo 8 cm). Lo strato superficiale carrabile deve essere progettato per il passaggio dei veicoli e sarà in massetto cementizio.
TETTO ROVESCIO GIARDINO
Questo tipo di tetto piano rovescio, come qualunque altro tetto rovescio, si ottiene posizionando lo strato impermeabile sotto l’isolante termico, in modo che lo strato isolante protegga nel tempo l’impermeabilizzazione e la struttura sottostante.
I tetti giardino vengono realizzati quando si voglia realizzare una copertura verde, sia per ragioni estetiche, che di tipo ecologico o ambientale.
Il tetto giardino può presentare problemi igrometrici e statici se non si presta particolare attenzione alla sua progettazione. È fondamentale impiegare un buon isolante termico adatto allo scopo. In particolare, la modalità di applicazione del tipo tetto rovescio, consente di preservare nel tempo la qualità e le caratteristiche della membrana impermeabile.
Nell’isolamento di questo tipo di coperture è normalmente impiegato il polistirene estruso per le sue caratteristiche di alta resistenza alla compressione, pressoché nullo assorbimento d’acqua ed alta resistenza ai cicli gelo – disgelo.
Posa in opera
Sulla soletta che costituisce il piano del tetto si costruisce una cappa in malta leggera con una pendenza minima pari all’ 1 %. Sulla cappa si dispone l’impermeabilizzazione che verrà fissata come da indicazioni del produttore ed al di sopra di questa si dispongono le lastre isolanti in polistirene estruso X-FOAM® HBT, cercando di coprire la superficie del tetto nella sua totalità. Si consiglia di interporre un feltro separatore (strato di tessuto non tessuto) del peso di almeno 100 g/m2, tra lo strato impermeabile e lo strato isolante, per evitare il rischio che le lastre di X-FOAM® HBT vi si incollino. Al di sopra delle lastre isolanti si posa uno strato drenante costituito da ghiaia. Se i granelli che costituiscono lo strato drenante sono più piccoli di 10 mm, si dovrà allora interporre un elemento filtrante ad ulteriore protezione dell’isolante.
Per completare la copertura, sullo strato di ghiaia viene gettato l’opportuno quantitativo di terra, o humus, a seconda del tipo di vegetazione che si desidera mettere a dimora. E’ possibile prevedere un ulteriore elemento filtrante tra la ghiaia e la terra.
TETTO CALDO SOTTO GUAINA BITUMINOSA
La tipologia del “tetto caldo” può essere realizzata con guaine bituminose o sintetiche, ma prevede sempre che l’isolante termico sia posto sotto guaina.
Il vantaggio di questa soluzione sta nell’essere conosciuta ed applicata da molto tempo, riducendo in questo modo la possibilità di errori. L’isolante rimane sempre protetto dall’impermeabilizzazione, le sue caratteristiche e prestazioni vengono a lungo preservate e non si verifica effetto dilavamento.
Il tipo di isolante richiesto in questo tipo di applicazione dovrà necessariamente possedere le seguenti caratteristiche: ottime proprietà isolanti, buona resistenza alla compressione, resistenza al calore, resistenza ai solventi del bitume.
I pannelli in schiuma polyiso rappresentano la soluzione ottimale per questo tipo di applicazione. Nello specifico, POLIISO® SB, è particolarmente indicato nel caso di coperture piane sotto guaina bituminosa ed assicura la migliore adesione possibile al manto impermeabilizzante.
Posa in opera
Si pulisce l’estradosso del massetto di pendenza (si consiglia una pendenza minima del 1%), asportando eventuali grumi di cemento che possano alterare la planarità del piano di posa, e si pareggiano i dislivelli. Si applica inoltre una mano di primer in caso di depolveramento della superficie. Sul massetto così preparato si posa un’eventuale barriera al vapore per evitare diffusioni dello stesso, dall’ambiente interno, e il rischio di condensa all’interno del materiale isolante. Nelle applicazioni con manto non zavorrato la barriera deve essere incollata alla copertura. La barriera al vapore deve avere resistenza alla diffusione del vapore acqueo superiore o almeno pari a quella del manto impermeabile.
I pannelli POLIISO® SB, vanno posati successivamente alla stesura di bitume caldo limitatamente alla superficie del singolo pannello da posare (per evitare il raffreddamento della massa bituminosa). La quantità indicata di bitume è di circa 1,5-2 kg/m2).
Al di sopra dei pannelli si stende la guaina bituminosa impermeabilizzante che va sfiammata in prossimità del velovetro bitumato che riveste il pannello, il quale ne favorisce la posa e l’adesione. A finire una guaina ardesiata con armatura in fibra di poliestere. Lo strato ardesiato protegge il manto, migliora la resistenza agli agenti atmosferici e riduce al minimo gli interventi di manutenzione. POLIISO® SB si posa facilmente, poiché è leggero e maneggevole; si raccomanda di accostare i pannelli a giunti sfalsati.
TETTO CALDO SOTTO GUAINA SINTETICA
La tipologia del “tetto caldo” può essere realizzata con guaine bituminose o sintetiche, ma prevede sempre che l’isolante termico sia posto sotto guaina. L’isolante rimane sempre protetto dall’impermeabilizzazione, le sue caratteristiche e prestazioni vengono a lungo preservate e non si verifica effetto dilavamento.
Il tipo di isolante richiesto in questo tipo di applicazione dovrà possedere le seguenti caratteristiche: ottime proprietà isolanti, buona resistenza alla compressione, resistenza al calore, resistenza ai solventi del bitume.
Il prodotto che più si presta a questo tipo di applicazione è senza dubbio la schiuma polyiso di POLIISO® VV, poiché, oltre a possedere tutte queste caratteristiche, resiste a temperature d’esercizio fino a110°C che facilmente possono venire sfiorate in questo tipo di applicazione.
I manti sintetici sono mescole di resine addittivate con plastificanti, stabilizzanti e pigmenti prodotte mediante estrusione, calandratura e spalmatura. Possono presentare struttura omogenea, o stabilizzata e rinforzata o anche supportata con fibre. L’impiego a vista di una guaina sintetica prevede l’uso di additivi con protezione anti UV.
Posa in opera
Sulla soletta si posa un tessuto non tessuto (da 500 g/m2 circa) per proteggere la successiva barriera al vapore dalle eventuali asperità del piano di posa. Sulla barriera al vapore si appoggiano a secco o con addittivi compatibili i pannelli POLIISO® VV. Si stende poi, libera dall’isolante, la guaina sintetica. Le giunzioni tra parti di manto vengono realizzate con saldatura a caldo o con solventi. La posa dei vari strati può essere fatta a secco nel caso di manti zavorrati o, nel caso in cui sia sconsigliata, con fissaggio con adesivi.
Si stende poi un ultimo strato separatore di tessuto non tessuto a protezione delle possibili asperità dello strato di zavorra (ad esempio un massetto armato).
TETTO CALDO GIARDINO (TETTO CALDO TRADIZIONALE)
Questo tipo di coperture vengono realizzate quando si desideri creare giardini pensili, con qualsiasi tipo di vegetazione, sia con finalità puramente estetiche, che ambientali. Il tetto giardino può presentare problemi igrometrici e statici se non si presta un’attenzione particolare alla sua progettazione: è quindi fondamentale impiegare un buon isolante termico e realizzare un valido sistema drenante per le acque.
La caratteristica di questa copertura (tetto caldo) è di avere l’impermeabilizzazione sopra lo strato isolante. Il prodotto che più si presta a questo tipo di applicazione è senza dubbio POLIISO® SB, poiché assicura la migliore adesione possibile al manto impermeabilizzante.
Posa in opera
Sulla soletta che costituisce il piano del tetto si costruisce una cappa in malta leggera che abbia una pendenza minima pari all’ 1%.
Su questa cappa si dispone una barriera al vapore; sopra questa, si collocano i pannelli isolanti POLIISO® SB, cercando di coprire la superficie del tetto nella sua totalità. Al di sopra dei pannelli in schiuma polyiso si stende strato separatore e di seguito la guaina bituminosa impermeabilizzante. A finire una guaina antiradice.
Se lo strato drenante contiene granelli di diametro inferiore a 10 mm, si dovrà interporre un elemento filtrante per proteggere il manto impermeabile dall’abrasione dello strato drenante e del terriccio di coltura. Per completare la copertura, si verserà, sul telo drenante, l’opportuno strato di terra, o humus, a seconda del tipo di vegetazione che si desidera mettere a dimora.
TETTO METALLICO (METAL DECK)
Il metal deck è un sistema impiegato nella realizzazione di coperture piane metalliche, non praticabili, ad uso industriale e con pendenza variabile dal 1% al 5%. È un tipo di tetto caldo, dato che l’isolante termico va posato sotto la guaina impermeabile.
Come per tutti i tetti caldi, è necessario impiegare pannelli come POLIISO, che resistono a temperature di esercizio fino a 110 °C. In questo caso si consiglia il pannello POLIISO® ED, poiché la guaina impermeabile viene posata a secco e fissata meccanicamente.
Posa in opera
Sulla lamiera metallica che costituisce la copertura, si posa la barriera al vapore. Al di sopra di questa si fissano i pannelli isolanti POLIISO® ED, accostando perfettamente un pannello con l’altro affinché tutta la superficie venga adeguatamente coperta.
I pannelli vanno fissati meccanicamente mediante viti poste a circa 10 cm dal perimetro del pannello isolante: non è corretto applicarle nè sui bordi, nè al centro dei pannelli. Le viti devono essere della lunghezza adeguata per attraversare l’isolante termico e la lamiera metallica. Al di sopra della cappa isolante si posa la guaina impermeabile, anche questa fissata meccanicamente, lungo il perimetro.
Per sovrapporre due strisce di guaina adiacenti si useranno adesivi o aria calda, a seconda del tipo di membrana impermeabile e delle indicazioni del produttore. La copertura viene poi finita con una protezione pesante.
TETTO A FALDE SOTTOGUAINA VENTILATO
In questo tipo di copertura a falde inclinate le tegole si dispongono su listelli di legno, in modo da creare una camera d’aria, approssimativamente dai 2 ai 4 cm di spessore, tra il manto isolante e quello di finitura. La camera d’aria ventilata tra le tegole e l’isolante evita la formazione di condensa sotto tegola ed evita l’eccesso di riscaldamento della copertura dovuto alla radiazione solare.
Posa in opera
Al di sopra della soletta che costituisce la copertura, da cui siano state eliminate eventuali asperità, si posa un’eventuale barriera al vapore. Al di sopra di quest’ultima si accostano i pannelli POLIISO® SB, avendo cura di disporli in modo trasversale rispetto alla linea di pendenza.
I pannelli vanno posati dalla gronda al colmo del tetto, fissandoli per mezzo di bitume caldo in ragione di circa 1,5-2 kg/m2. E’ comunque consigliabile prevedere anche un fissaggio meccanico. Al di sopra dello strato isolante si posa la guaina impermeabile, per un’ottimale tenuta all’acqua, che si salderà al bitume presente sulla faccia all’estradosso del pannello. Di seguito si fissano i listelli di legno, nel senso della pendenza, tramite tasselli sufficientemente lunghi ad attraversare la soletta per circa 3-4cm. Sulla prima listellatura va fissata, con chiodi metallici resistenti alla corrosione, una seconda listellatura orizzontale. La distanza tra i listelli viene determinata dal passo della tegola che si è deciso di impiegare.
TETTO A FALDE SOTTOGUAINA VENTILATO – PREFABBRICATO
Nelle coperture il manto a finire viene spesso posato direttamente sullo strato termoisolante. Le alte temperature che in estate si registrano in condizioni di esercizio possono alterare e rammollire i materiali isolanti che perdono quindi stabilità dimensionale (dagli 85°C). Il tetto ventilato è un tipo di copertura che previene il surriscaldamento. Tale sistema consiste nel far circolare un flusso d’aria tra lo strato termoisolante ed il manto di copertura.
La ventilazione si ottiene solitamente tramite la realizzazione di una doppia listellatura sulla quale si posano le tegole, ma anche tramite l’uso di pannelli opportunamente studiati e progettati come ad esempio ALGOPAN PLUS XL pannello prefabbricato ventilato con camera d’aria in poliuretano espanso rigido POLIISO®, rivestito da due strati di carta metallizzata e caratterizzato da una proprietà di isolamento termico tra le migliori sul mercato.
L’intercapedine ottenuta grazie al pannello, crea un grande effetto di ventilazione e la superficie all’estradosso in OSB determina, una volta posati e accostati tra loro tutti i pannelli, un assito facilmente pedonabile e molto comodo per la successiva posa delle tegole, dei coppi o di altre finiture esterne. Il pannello va poi protetto all’estradosso della struttura da una membrana impermeabile traspirante.
Posa in opera
Sulla superficie piana e pulita in laterocemento della copertura deve essere stesa una guaina impermeabile con funzione di impermeabilizzazione e di barriera al vapore e su questa vanno accostati i pannelli. È consigliabile farli aderire alla guaina con collanti poliuretanici o con fissaggi meccanici. I pannelli vanno accostati fra loro avendo cura di addossare bene i primi sul lato gronda e di risalire via via fino al colmo del tetto.
È utile prevedere sulla linea di gronda un sistema parapasseri adeguato.
Per le necessarie finiture laterali, nelle zone di cambio pendenza o sul colmo, i pannelli vanno tagliati o sagomati avendo cura, laddove siano stati eliminati i listelli di sostegno dell’OSB, di ripristinare tale sostegno con l’inserimento di ritagli di polistirene estruso o di legno di opportuna altezza (4 cm).
L’assito costituito dal piano dei pannelli rappresenta la base di posa per la listellatura porta coppo o porta tegole o per il manto di finitura stesso. Sul colmo bisogna fare attenzione affinché non vengano riempiti gli sfiati con malta o cemento, cosa che annullerebbe l’efficacia della prevista ventilazione.
Vantaggi
Ottimo isolamento termico grazie al poliuretano espanso rigido POLIISO® di cui è costituito il pannello. Ideale piano di posa per coppi o tegole in cemento, laterizio o bituminose. ALGOPAN PLUS XL è un sistema modulare, facile da posare, leggero e robusto. I pannelli possono essere sagomati e lavorati con normali attrezzi da cantiere e può essere incollato con collanti non a solvente. È duraturo e mantiene nel tempo le sue caratteristiche.
TETTO A FALDE SOPRA GUAINA VENTILATO
Il tetto è la parte più esposta dell’edificio ed ha la funzione di proteggerlo dalla pioggia e dalla neve, dal freddo e dal caldo e di resistere ai carichi concentrati e distribuiti. E’ inoltre un elemento architettonico significativo che conferisce all’edificio la sua caratteristica forma. Il tipo più diffuso di copertura nel nostro paese è a falde inclinate su soletta in laterocemento. In caso di isolamento termico sopraguaina bituminosa, è consigliabile impiegare un materiale isolante che presenti scarso o nullo valore di assorbimento di acqua, come X-FOAM® HBD. Il polistirene estruso è fortemente raccomandato in questo tipo di applicazione anche grazie ai suoi alti valori di resistenza alla compressione e ai bassi coefficienti di diffusione del vapore acqueo.
Posa in opera
Sulla struttura portante si stende la membrana impermeabile e, partendo da un dente di arresto in gronda, si inizia la posa a secco delle lastre di polistirene estruso X-FOAM® HBD. Particolare attenzione deve essere posta alla microventilazione sottotegola, necessaria sia per attenuare le escursioni termiche, sia per prosciugare eventuali infiltrazioni di acqua e formazione di condensa nel manto sottotegola. La microventilazione sottotegola si realizza mediante la posa di cordoli in malta cementizia oppure con un’orditura di listelli in legno, semplice o doppia, che faranno poi da supporto alle tegole o ai coppi, assicurando nel contempo la ventilazione necessaria.
Avvertenze
Evitare colle o guaine a rilascio di solventi non compatibili con il polistirene estruso. E’ comunque consigliabile prevedere un sicuro fissaggio delle tegole alla listellatura o alla soletta sottostante.
TETTO A FALDE SOPRA GUAINA VENTILATO CON AGGANCIO
Il tetto a falde inclinate su soletta in laterocemento è uno tra i più diffusi sistemi di copertura in Italia. Grazie all’impiego di X-FOAM® EASY TEGOLA è possibile renderne la realizzazione ancora più semplice e rapida.
Le lastre X-FOAM® EASY TEGOLA sono dotate di speciali scanalature per semplificare la posa in opera degli elementi di copertura e sono disponibili con vari passi tegola, per farne così un sistema di isolamento universale. Alle rilevanti prestazioni termiche ed igrometriche X-FOAM® EASY TEGOLA associa i vantaggi dati dalla microventilazione nel manto sottotegola grazie alla presenza di scanalature che facilitano la corrente ascensionale che si muove dalla linea di gronda fino a quella di colmo, mitigando così la temperatura nel sottotegola e generando un miglioramento di tipo termico e igrometrico (niente più condense e muffe) e una maggiore durata dell’elemento di copertura.
Posa in opera
Per la posa in opera di X-FOAM® EASY TEGOLA si consiglia comunque un fissaggio meccanico alla soletta già impermeabilizzata oppure un fissaggio per punti tramite collanti poliuretanici o siliconici.
Le lastre vanno posate una accanto all’altra da destra verso sinistra e procedendo dalla linea di gronda verso il colmo del tetto utilizzando collanti a base d’acqua e privi di solventi che possano danneggiare le lastre di polistirene estruso. La posa in opera avviene posizionando la larghezza della lastra (630 mm) parallela alla linea di gronda. La lastra ha quindi due scanalature per la ventilazione che sono parallele al lato lungo mentre le scanalature per l’aggancio tegola sono parallele al lato corto. Fa eccezione la sola lastra di passo 315 mm, il cui lato da 630 mm va posato perpendicolarmente alla linea di gronda.
Essendo la distanza tra le due scanalature per la ventilazione proprio 315 mm, qualsiasi lastra di X-FOAM® EASY TEGOLA può sempre essere posata anche con il lato corto (630 mm) perpendicolare alla linea di gronda perché, così facendo, la scanalatura per la ventilazione diventa quella per l’aggancio tegola del passo 315 mm.
Sulla linea di gronda si realizza come fermo un listello di legno o un cordolo di fermo in malta di spessore pari a quello dell’isolante. La larghezza del fermo verrà calcolata in modo da far sporgere la prima fila di tegole della misura desiderata sul canale di gronda. Suggeriamo l’utilizzo di un pettine parapasseri o di un listello di aerazione in corrispondenza della linea di gronda. Posare le tegole direttamente sulle lastre X-FOAM® EASY TEGOLA con il dente di arresto inserito nelle apposite scanalature trasversali. Le scanalature longitudinali garantiscono la ventilazione.
Vantaggi
Versatilità e rapidità della posa in opera. Microventilazione sottotegola e isolamento termico senza ponti termici. Lastre pedonabili e facilmente sagomabili con i normali attrezzi da cantiere.
TETTO A FALDE SU TRAVI IN LEGNO
La tipica copertura di tipo nordico-alpino è costituita da un’orditura di travi portanti trasversali poste tra colmo e gronda, a distanza di 60-80 cm, che poggiano su travi longitudinali poste alla base, al colmo e, se necessario, anche in posizione intermedia. L’inclinazione delle falde varia tra i 25° e i 45°. Il manto di finitura viene posato direttamente sulla listellatura.
In questa tipologia di coperture con accentuata inclinazione e con travi in legno a vista, i vani sottotetto sono sempre più frequentemente considerati spazi preziosi e utilizzati come ambienti vivibili: richiedono pertanto una più complessa progettazione e sempre più elevate prestazioni termiche.
X-FOAM® WR viene preferito nell’isolamento termico di questo tipo di coperture sia per nuove costruzioni che nelle ristrutturazioni.
Si tratta di pannelli sandwich prefabbricati con anima in polistirene estruso X-FOAM® rivestito sulle due facce da pannelli di OSB 3 specifici per uso in ambienti umidi.
I pannelli, di grandi dimensioni, consentono con un unico gesto di realizzare l’isolamento termico, la finitura a vista all’intradosso ed il piano di posa per il manto di finitura della copertura. Il prodotto consente quindi un notevole risparmio nei tempi di posa in opera e di montaggio anche su tetti complessi, dal momento che i pannelli sono facilmente assemblabili e sagomabili per l’inserimento di finestre, abbaini o altre strutture.
Vantaggi
X-FOAM® WR é un ottimo isolante termico con un’elevata resistenza alla compressione. Stabile e durevole nel tempo, consente grande rapidità di posa anche perché può esser lavorato con i normali attrezzi da cantiere
Tipi di finiture
Nei pannelli isolanti sandwich X-FOAM® WR, la finitura in OSB può essere sostituita da un pannello di diversa essenza: abete multistrato, pino cileno multistrato, abete lamellare liscio o dogato, cartongesso. I pannelli sono inoltre disponibili sia a bordo dritto che con incastro maschio-femmina, grazie all’impiego di giunzioni disponibili su richiesta.
Posa in opera
I pannelli vanno posati direttamente sull’orditura delle travi poiché sono portanti: si posano con il lato lungo parallelo alla linea di gronda, a partire da questa e fino al colmo, e, per assicurare una buona rigidità alla copertura, si consiglia di posarli a giunti sfalsati. Utilizzare chiodi elicoidali lunghi almeno 50 mm in più dello spessore del pannello, per il fissaggio meccanico. Questi vanno posati a circa 20 mm dal bordo del pannello e distanziati 15 cm l’uno dall’altro; sulle file interne sarà sufficiente metterli ad una distanza di 30 cm. Per il fissaggio della listellatura si dovranno utilizzare chiodi dal diametro adeguato.
Per i pannelli sulla linea di gronda, se realizzati con incastro maschio-femmina, é consigliabile utilizzare, come chiusura, dei comuni listelli della larghezza di 4 cm e di spessore uguale a quello dell’isolante. Si può eseguire questa operazione anche in quota.
Le linee di giunzione tra pannelli vanno correttamente sigillate tramite silicone, o collanti poliuretanici o tramite bande adesive impermeabili. E’ consigliabile inoltre posare sull’assito costituito dai pannelli X-FOAM® WR delle membrane traspiranti. Per una ventilazione ottimale del tetto, realizzare una listellatura per la posa dei coppi o delle tegole in modo da ottenere una circolazione di aria dalla gronda al colmo del tetto, che permetta di mantenere l’ambiente abitato fresco d’estate e caldo d’inverno con un notevole risparmio energetico. La listellatura va completata con la posa di un sistema antipassero in gronda e con un sistema colmo ventilato in colmo.
Avvertenze
Proteggere in cantiere i pannelli dalle intemperie, dai raggi solari e accatastarli in un locale coperto e asciutto. Non trattare le superfici con prodotti a base di solvente e non stendere sopra i pannelli guaine impermeabili, barriere al vapore o prodotti che possano pregiudicare la libera diffusione del vapore. Per evitare eventuali infiltrazioni d’acqua provenienti da rotture accidentali delle tegole, usare sigillanti a base butilica, poliuretanica o acrilica nelle giunzioni perimetrali dei pannelli.