SOLAIO INTERPIANO
Nel solaio interpiano la posa dell’isolante termico si effettua sulla soletta e sotto il pavimento. In questo tipo di solaio l’isolante è sottoposto a carichi di esercizio che, benché non molto elevati, sono permanenti.
L’isolante è inoltre sottoposto a possibili condensazioni di vapore acqueo: per evitare ciò è necessario che la temperatura superficiale del pavimento non sia di molto inferiore a quella dell’aria dell’ambiente interno. Per tutti questi motivi, l’isolante termico che si utilizza in questo tipo di applicazione dovrà possedere buone proprietà igrotermiche e buone prestazioni meccaniche.
Posa in opera
Una volta pulita e livellata la soletta, questa va opportunamente protetta con una barriera vapore e su di essa disposte le lastre isolanti X-FOAM® HBD, cercando di coprirne la superficie nella sua totalità. Le lastre non hanno bisogno di fissaggi meccanici, ma è sufficiente appoggiarle al piano di posa. Sulla cappa isolante si posa il pavimento tradizionale grazie ad una malta in aderenza, o un massetto con uno spessore minimo di 4 cm.
Per terminare la realizzazione del solaio, si posa lo strato di rivestimento desiderato (tramezzi, solette o semplicemente il massetto di calpestio). Le lastre X-FOAM® HBD grazie alla capillarità praticamente nulla ed al fatto di non assorbire acqua, non necessitano di uno strato di protezione nei confronti dell’acqua eventualmente presente nell’impasto del massetto o comunque degli strati sovrastanti.
PAVIMENTO CON IMPIANTO DI RISCALDAMENTO
Un corretto isolamento termico del pavimento assicura una buona temperatura della struttura evitando zone fredde, formazione di condensa superficiale e assicurando nel contempo un buon risparmio energetico. Un sistema di riscaldamento di particolare interesse, oggi sempre più diffuso e che consente temperature uniformi e notevoli risparmi energetici, è il riscaldamento a pavimento. Il termovettore più conveniente è l’acqua a bassa temperatura (più o meno la temperatura dell’acqua calda per usi sanitari 30 – 35 °C) condotta in corpi scaldanti tramite opportune tubazioni.
Le basse temperature facilitano l’integrazione con altre fonti di calore quali pompe di calore e collettori solari ad acqua; riducono le dispersioni termiche dell’impianto di distribuzione, la corrosione e i depositi nelle tubazioni, però richiedono corpi scaldanti distribuiti su grandi superfici, anche l’intera superficie calpestabile. Un prodotto particolarmente indicato per questo tipo di applicazione è POLIISO® AD, pannello in schiuma polyiso rivestito da alluminio goffrato che, grazie alla particolare combinazione del tipo di schiuma e di rivestimento, fornisce il miglior valore di conducibilità termica λ presente sul mercato, sia come valore di calcolo λD (0,023 W/mK), che come valore iniziale (0,021 W/mK). Il supporto impermeabile consente al prodotto di ottenere un valore di µ = ∞, offrendo in altre parole una barriera totale al passaggio del vapore acqueo. Il pannello è inoltre caratterizzato da buone prestazioni meccaniche.
Vantaggi dell’applicazione
Riscaldamento per conduzione. Piacevole temperatura di superficie. Sistema di riscaldamento facilmente regolabile. Maggiori superfici arredabili grazie all’assenza di corpi scaldanti. Produzione di calore centralizzato. Minori dispersioni dell’impianto di distribuzione. Elevata inerzia termica.
Posa in opera
I pannelli vengono semplicemente posati a secco sul piano di posa e accostati. Come protezione dalla successiva gettata del massetto viene utilizzato un foglio di polietilene. Sullo strato separatore viene posato e fissato il sistema di tubazioni e poi gettato il massetto e posata la pavimentazione. POLIISO® AD è impermeabile alle infiltrazioni di acqua e al vapore acqueo grazie al rivestimento in alluminio goffrato, ma è buona norma evitare che del materiale di risulta si possa infiltrare tra le linee di giunzione tra un pannello e l’altro.
Un corretto isolamento termico del pavimento assicura una buona temperatura della struttura evitando zone fredde, formazione di condensa superficiale e assicurando nel contempo un buon risparmio energetico. Un sistema di riscaldamento di particolare interesse, oggi sempre più diffuso e che consente temperature uniformi e notevoli risparmi energetici, è il riscaldamento a pavimento. Il termovettore più conveniente è l’acqua a bassa temperatura (più o meno la temperatura dell’acqua calda per usi sanitari 30-35°C) condotta in corpi scaldanti tramite opportune tubazioni.
Le basse temperature facilitano l’integrazione con altre fonti di calore quali pompe di calore e collettori solari ad acqua; riducono le dispersioni termiche dell’impianto di distribuzione, la corrosione e i depositi nelle tubazioni, però richiedono corpi scaldanti distribuiti su grandi superfici, anche l’intera superficie calpestabile.
Un prodotto particolarmente indicato per questo tipo di applicazione è POLIISO® AD, pannello in schiuma polyiso rivestito da alluminio goffrato che,grazie alla particolare combinazione del tipo di schiuma e di rivestimento, fornisce il miglior valore di conducibilità termica λpresente sul mercato, sia come valore di calcolo λD (0,024 W/mK), che come valore iniziale (0,022 W/mK). Il supporto impermeabile consente al prodotto di ottenere un valore di µ = ∞, offrendo in altre parole una barriera totale al passaggio del vapore acqueo. Il pannello è inoltre caratterizzato da buone prestazioni meccaniche.
Vantaggi
Riscaldamento per conduzione. Piacevole temperatura di superficie. Sistema di riscaldamento facilmente regolabile. Maggiori superfici arredabili grazie all’assenza di impianti radianti. Produzione di calore centralizzato. Minori dispersioni dell’impianto di distribuzione. Elevata inerzia termica.
Posa in opera
I pannelli vengono semplicemente posati a secco sul piano di posa e accostati. Come protezione dalla successiva gettata del massetto viene utilizzato un foglio di polietilene. Sullo strato separatore viene posato e fissato il sistema di tubazioni e poi gettato il massetto e posata la pavimentazione. POLIISO® AD è impermeabile alle infiltrazioni di acqua e al vapore acqueo grazie al rivestimento in alluminio goffrato, ma è buona norma evitare che del materiale di risulta si possa infiltrare tra le linee di giunzione tra un pannello e l’altro.
PAVIMENTO SU PORTICATO (PIANO PILOTIS)
Questo sistema costruttivo è diventato abbastanza frequente nel corso degli ultimi anni. Si tratta di un pavimento realizzato su portici aperti, pavimenti cioè costruiti sui pilastri portanti dell’edificio. Nonostante l’impiego comune di questo sistema costruttivo, la sua realizzazione sottopone a diversi problemi, non ultimo le elevate dispersioni termiche e le basse temperature a cui è sottoposto questo tipo di solaio.
E’ necessario quindi prestare molta attenzione alla realizzazione di una struttura di questo tipo impiegando un ottimo isolante termico che andrà posato nella parte esterna dell’edificio e che dovrà garantire un’elevata resistenza alla compressione, sopportando parte del peso della struttura stessa. L’isolante termico che presenta entrambe le caratteristiche richieste in questo tipo di applicazione è il polistirene estruso.
Posa in opera
Una volta costruita la struttura dell’edificio su porticato, si collocano direttamente le lastre isolanti X-FOAM® WAFER sulla superficie esterna del porticato, dopo averne livellato la superficie. Le lastre vanno incollate al supporto con collanti cementizi ed è per questo motivo che devono avere una superficie rugosa o goffrata: è necessario infatti assicurare il miglior aggrappaggio possibile del collante. Si consiglia inoltre, di fissare meccanicamente le lastre al supporto. Una volta fissato lo strato isolante, questo va rivestito con un intonaco armato con fibra sintetica oppure con un sistema composto da uno strato di rasatura, armato con una rete in fibra di vetro, ed uno di rivestimento plastico.
PAVIMENTO INDUSTRIALE O DI CELLE FRIGORIFERE
Questo tipo di pavimento ad alte prestazioni meccaniche viene realizzato per pavimenti industriali o di celle frigorifere a basse temperature, ove sia richiesta cioè una resistenza sia a carichi statici che dinamici, ed è costituito da una struttura in cemento che permette la circolazione dei veicoli da lavoro. L’isolante termico consigliato per questa applicazione deve possedere un’alta resistenza alla compressione poiché il carico che può arrivare a sopportare è molto elevato.
Il polistirene estruso è l’isolante ideale per questo tipo di applicazione: oltre ad avere un’elevata resistenza a compressione, sopporta le basse temperature e permette di lavorare anche a – 60 °C costanti in totale sicurezza. E’ importante valutare non solo il valore di resistenza alla compressione al 10 % di schiacciamento del prodotto isolante prescelto, ma anche quello di lunga durata, cioè al 2%. Quest’ultimo valore indica, per i materiali plastici, la sollecitazione massima a cui può essere sottoposto il prodotto in modo continuo, sul lungo periodo (20 anni), prima di subire una deformazione superiore al 2% causata dalla rottura delle cellule, che comporta un peggioramento delle proprietà termiche e igrometriche, oltre che meccaniche.
E’ a questo valore che bisogna fare riferimento per il dimensionamento del massetto armato. Il prodotto più adatto a questo tipo di intervento è X-FOAM® HBT 500, lastre con valori di resistenza a compressione tra i più alti della gamma X-FOAM.
Posa in opera
Una volta pulita e livellata la soletta, su di essa si dispongono le lastre isolanti X-FOAM® HBT 500, cercando di coprire la superficie nella sua totalità. In caso di realizzazione di cella frigorifera, sopra la soletta si stende preventivamente una membrana impermeabile con funzione di barriera al vapore. Sullo strato costituito dalle lastre X-FOAM® HBT 500 che non necessitano di fissaggi meccanici, si posa uno strato separatore per proteggere l’isolante dal cemento che andrà colato inglobando una maglia di rinforzo. Il cemento armato, di almeno 8 cm di spessore, ha la funzione di ripartire i carichi. Uno strato di asfalto a finire termina la struttura.
ISOLAMENTO SOTTO PLATEA DI FONDAZIONE
L’isolamento sotto platea di fondazione costituisce un caso particolare di isolamento controterra in quanto l’isolante riveste esternamente gli elementi strutturali di fondazione. I carichi cui viene sottoposto l’isolante in questa applicazione sono molto elevati in quanto deve sostenere il peso di tutto l’edificio. X-FOAM® HBT 700 garantisce infatti una resistenza alla compressione ≥ 700 kPa, con una deformazione (schiacciamento) di appena il 2% nello spessore dopo 50 anni. L’elevata resistenza alla compressione, l’impossibilità di putrefazione dei pannelli in polistirene estruso X-FOAM® HBT 700 ed il ridotto assorbimento d’acqua permettono l’isolamento termico sotto agli edifici nonché ai lati esterni delle pareti di cantine a contatto con il terreno.
Gli interventi di isolamento perimetrale contribuiscono a ridurre la dispersione termica anche nei piani inferiori degli edifici creando un clima più salubre nella cantina correlato da un recupero di spazio interno. La coibentazione degli elementi perimetrali a contatto con il terreno favorisce inoltre un notevole risparmio sui costi relativi al consumo energetico. Le temperature più elevate delle superfici interne di pareti e pavimenti impediscono la formazione di condensa nei locali con un conseguente miglioramento delle condizioni di benessere termoigrometrico. In questo modo si evita che si formi la muffa tipica dei locali sotterranei. Il rivestimento esterno degli elementi strutturali di fondazione comporta l’assenza di ponti termici e funge inoltre da protezione dell’impermeabilizzazione.
Posa in opera
Il terreno di posa deve essere preparato in modo da offrire una superficie sufficientemente piana e priva di asperità. In genere si prevede l’ esecuzione di uno strato di calcestruzzo “magro” (comunemente chiamato magrone) con una percentuale ridotta di cemento. Di seguito si posano le lastre isolanti X-FOAM® HBT 700 direttamente sulla superficie pareggiata o sul magrone, accostando i giunti con cura. Nel caso non si scelga il pannello multistrato, è possibile posare fino a 3 strati di isolante a giunti sfalsati per uno spessore complessivo massimo di 300 mm. È necessario inoltre proteggere lo strato isolante con una guaina impermeabile. Si ricorda che la temperatura massima di esercizio del polistirene estruso è di circa + 75° C e pertanto non è possibile applicare membrane a caldo. La soluzione ottimale consiste nell’utilizzare membrane adesive, avvalendosi di verificare che il collante non contenga sostanze solventi (rivolgersi al produttore della membrana).