ISOLAMENTO IN INTERCAPEDINE (PARETE CAVA) CON POLISTIRENE ESTRUSO
I muri ad intercapedine sono composti da due paramenti all’interno dei quali rimane uno spazio vuoto che consente l’inserimento di lastre o pannelli per l’isolamento termico. Si tratta, in Italia, di una tecnica costruttiva molto diffusa, che garantisce un elevato comfort termico perché mantiene “calde” le pareti interne.
I muri solitamente sono di tamponamento ma possono anche essere portanti: in questo caso il paramento esterno, spesso eseguito in muratura faccia a vista (mattoni pieni), protegge dalle intemperie il muro portante e preserva l’isolamento termico interposto, dal momento che questo rimane inaccessibile. Realizzare una doppia parete ha come vantaggio quello di far sì che il muro portante posto all’interno accumuli e mantenga a lungo il calore.
Posa in opera
Le prestazioni della parete vengono ulteriormente esaltate realizzando intercapedini ventilate, creando cioè una lama d’aria tra il paramento esterno e quello interno a cui sono accostate le lastre isolanti: la circolazione dell’aria mantiene una bassa concentrazione di vapore acqueo e protegge ulteriormente nel tempo l’isolante. La ventilazione si ottiene tramite opportune aperture nel paramento esterno e attraverso l’impiego di elementi distanziatori, posti tra questo e il manto isolante. In questo tipo di applicazione è quindi consigliabile l’impiego di un prodotto che dia garanzie di durabilità e di mantenimento delle prestazioni sul lungo periodo, dal momento che l’isolante rimane inaccessibile per tutto il ciclo di vita della costruzione, e che abbia un’elevata resistenza all’assorbimento dell’acqua.
La ventilazione si ottiene tramite opportune aperture nel paramento esterno e attraverso l’impiego di elementi distanziatori, posti tra il paramento esterno e il manto isolante. In questo tipo di applicazione è quindi consigliabile l’impiego di un prodotto che dia garanzie di durabilità e di mantenimento delle prestazione sul lungo periodo, dal momento che l’isolante rimane inaccessibile per tutto il ciclo di vita della costruzione, e che abbia un’elevata resistenza all’assorbimento di acqua.
Il polistirene estruso presenta tutte queste caratteristiche, e con il suo impiego, poiché è traspirante, non è necessario ricorrere alla posa di una barriera al vapore.
X-FOAM® LMF risulta particolarmente pratico grazie alla lunghezza delle lastre (2800mm) che velocizzano i tempi di posa, poiché consentono la copertura della parete a tutta altezza. Nel caso di edifici con una struttura portante e muri perimetrali di tamponamento, il problema dei ponti termici è facilmente risolvibile facendo passare lo strato termoisolante all’esterno dei pilastri.
ISOLAMENTO IN INTERCAPEDINE (PARETE CAVA) CON POLIURETANO ESPANSO
Per realizzare l’isolamento di una parete con intercapedine, come descritto nella pagina precedente, si può utilizzare un altro tipo di isolante: POLIISO® PLUS che garantisce prestazioni durevoli nel tempo e la cui schiuma a celle chiuse impedisce all’acqua di penetrare provocando il decadimento delle prestazioni termiche del pannello, cosa che invece avviene con isolanti termici a celle aperte o fibrosi.
POLIISO® PLUS è un pannello traspirante che presenta un valore di µ = 125, e grazie al supporto in carta alluminata consente di ottenere il miglior valore di conducibilità termica λ presente sul mercato, sia come valore di calcolo λD (0,023 W/mK) che iniziale (0,021 W/ mK) e quindi di risparmiare notevolmente sullo spessore impiegato.
Posa in opera
Le prestazioni di una parete vengono ulteriormente esaltate realizzando intercapedini ventilate, creando cioè una lama d’aria tra il paramento esterno e quello interno a cui sono accostate le lastre isolanti: la circolazione dell’aria mantiene una bassa concentrazione di vapore acqueo e protegge ulteriormente nel tempo l’isolante. I muri solitamente sono di tamponamento ma possono anche essere portanti: in questo caso il paramento esterno, spesso eseguito in muratura faccia a vista (mattoni pieni), protegge dalle intemperie il muro portante e preserva l’isolamento termico interposto, dal momento che questo rimane inaccessibile. L’intercapedine si ottiene realizzando opportune aperture nel paramento esterno, grazie l’impiego di elementi distanziatori posti tra questo e il manto isolante.
POLIISO® PLUS è disponibile anche con dimensione dei pannelli 1200 x 3000 mm, la qual cosa consente una maggiore velocità nei tempi di posa dovendo impiegare un unico pannello per ricoprire la parete a tutta altezza. I pannelli vanno ben accostati tra loro in modo che il materiale sia continuo e che non si formino dei ponti termici. Nel caso di edifici con una struttura portante e muri perimetrali di tamponamento, il problema dei ponti termici si risolve rivestendo con l’isolante i pilastri dall’esterno.
PARETE VENTILATA
La parete ventilata è caratterizzata dalla presenza di una camera continua ventilata interposta tra il paramento esterno, che può essere costituito dai più diversi materiali, e il paramento interno a cui solitamente viene accostato il manto isolante.
La camera d’aria assicura lo smaltimento del vapor acqueo, evita che questo si condensi e che pertanto compaia dell’umidità; il paramento esterno protegge le lastre isolanti dai raggi UV e dalle intemperie. Il poliuretano espanso risulta particolarmente adatto a questo tipo di applicazione per i bassissimi valori di assorbimento d’acqua e per la permeabilità al vapore, oltre naturalmente ai buoni valori di conducibilità termica λ e di stabilità dimensionale. POLIISO® FB, inoltre, offre un’ottima reazione al fuoco essendo in euroclasse B s1 d0, la migliore per un isolante termico organico.
Posa in opera
Sulla parete interna, o muro di supporto, solitamente costituito da mattoni in laterizio o in cemento, si fissano gli ancoraggi che dovranno sostenere la struttura di rifinitura o rivestimento esterno della facciata. Questo sistema è costituito da un’impalcatura di profili verticali e/o orizzontali. Dopo averli collocati si posano le lastre isolanti POLIISO® FB, fissandole meccanicamente al muro di supporto. In questo modo si viene a creare una camera d’aria ventilata di circa 3 cm di spessore tra il manto isolante ed il paramento esterno.
Per terminare, sulla struttura di profili che compongono il sistema di ancoraggio, viene fissata la finitura di facciata, solitamente costituita da sottile placche o piastrelle di natura ceramica, di pietra naturale, metallica o altro.La facciata ventilata è caratterizzata dalla presenza di una camera continua ventilata interposta tra il paramento esterno, che può essere costituito dai più diversi materiali, e il paramento interno a cui solitamente viene accostato il manto isolante.
La camera d’aria assicura lo smaltimento del vapore acqueo, evita che questo si condensi e che pertanto compaia dell’umidità; il paramento esterno protegge le lastre isolanti dai raggi UV o dalle intemperie. Il polistirene estruso risulta particolarmente adatto a questo tipo di applicazione per i bassissimi valori di assorbimento d’acqua e per la permeabilità al vapore, oltre naturalmente ai buoni valori di conducibilità termica (λ) e di stabilità dimensionale. POLIISO® FB
Posa in opera
Sulla parete interna, o muro di supporto, solitamente costituito da mattoni in laterizio o in cemento, si fissano gli ancoraggi che dovranno sostenere la struttura di rifinitura o rivestimento esterno della facciata. Questo sistema è costituito da un’impalcatura di profili verticali e/o orizzontali. Dopo averli collocati si posano le lastre isolanti POLIISO® FB, fissandole meccanicamente al muro di supporto. In questo modo si viene a creare una camera d’ aria ventilata di circa 3 cm di spessore tra il manto isolante ed il paramento esterno.
Per terminare, sulla struttura di profili che compongono il sistema di ancoraggio, viene fissata la finitura di facciata, solitamente costituita da sottile placche o piastrelle di natura ceramica, di pietra naturale, metallica o altro.
ISOLAMENTO TERMICO DALL’INTERNO
L’isolamento dall’interno delle pareti perimetrali e dei soffitti rappresenta, in alcuni contesti edilizi e soprattutto nelle ristrutturazioni, la migliore soluzione per coniugare costo dell’intervento, efficienza energetica e comfort degli ambienti interni. Tra gli esempi più significativi possiamo annoverare gli edifici collocati nei centri storici, o caratterizzati da facciate di particolare pregio architettonico, per i quali non è possibile prevedere l’applicazione di un sistema di isolamento termico a cappotto o a parete ventilata. Altra situazione per cui isolare dall’interno può essere l’unica soluzione perseguibile per migliorare l’efficienza energetica di singole unità immobiliari, qualora non siano realizzabili interventi sull’intero edificio, è il caso del condominio.
Oltre che per gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica di edifici in ristrutturazione, i sistemi di isolamento dall’interno rappresentano una valida soluzione energetica per tutti gli ambienti occupati in modo discontinuo come uffici, locali commerciali o seconde case. Quando, più in generale, vi è la necessità di portare rapidamente l’ambiente interno alla temperatura desiderata.
Posa in opera
Studiati per questo tipo di applicazione sono i pannelli prefabbricato GIBITEC® ES e GIBITEC® PLUS, costituiti da una lastra di cartongesso accoppiata, rispettivamente, ad una lastra di polistirene estruso X-FOAM o ad un pannello di POLIISO PLUS. Entrambe le soluzioni assicurano un elevato isolamento, uno scarso assorbimento d’acqua, un’elevata resistenza alla compressione e mantenimento delle prestazioni nel tempo. Il prodotto è pronto per la posa in opera e prevede il diretto incollaggio e fissaggio meccanico alla parete perimetrale. In fase di posa i giunti sono da sigillare con nastri a rete di rinforzo e malte specifiche. Nella posa dei pannelli è buona norma prestare attenzione all’allineamento degli stessi ed evitare che il collante o lo stucco penetrino nei giunti. Procedere quindi alla tinteggiatura finale. In caso di pareti non perfettamente in squadra o con asperità superficiali è consigliabile applicare i pannelli GIBITEC su un’orditura di listelli precedentemente costruita: in questo caso otteniamo un’intercapedine utile per lo smaltimento del vapore o per l’installazione di impianti. E’ consigliabile rialzare con spessori di X-FOAM il pannello GIBITEC ES per evitare che la lastra di cartongesso risenta delle condizioni igrometriche di giunzione tra solaio e parete.
Vantaggi
Miglioramento dell’isolamento termico, possibilità di coibentare ove non sia realizzabile o economicamente conveniente intervenire dall’esterno o nelle intercapedini, possibilità di intervenire su singole unità immobiliari o singoli locali, rapidità ed economicità degli interventi, possibilità di eseguire i lavori anche in ambienti abitati, più rapido raggiungimento delle temperature di esercizio previste.
Oltre che per gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica di edifici in ristrutturazione, i sistemi di isolamento dall’interno rappresentano una valida soluzione energetica per tutti gli ambienti occupati in modo discontinuo come uffici, locali commerciali o seconde case. Quando, più in generale vi è la necessità di essere portare rapidamente l’ambiente interno alla temperatura desiderata.
Stante i numerosi vantaggi, le soluzioni di isolamento termico dall’interno comportano, inevitabilmente, una riduzione dei volumi utili degli ambienti. Per conciliare il maggiore isolamento termico con la minore riduzione degli spazi abitativi è quindi importante utilizzare materiali dotati di ottime proprietà isolanti. Le moderne schiume polyiso dei pannelli POLIISO consentono di ottenere eccellenti prestazioni isolanti con spessori sensibilmente inferiori a quelli richiesti da altri materiali. A parità di prestazioni si può guadagnare importante spazio utile negli ambienti, un grane vantaggio se si pensa al valore al metro quadro di un’abitazione.
PARETI INTERRATE O MURI CONTRO TERRA
Nella maggioranza degli edifici con cantina, garage o locali interrati, i muri contro terra sono quelli che registrano le dispersioni di calore più consistenti, a causa delle basse temperature alle quali può trovarsi il terreno a contatto con il muro. I locali interrati, oltretutto, vengono sempre più sfruttati e valorizzati, con l’intento di renderli sempre più vivibili. I materiali con cui si realizzano gli ambienti interrati e seminterrati hanno solitamente scarse proprietà di isolamento termico. È importante e necessario adottare alcuni accorgimenti al fine di disaccoppiare termicamente gli ambienti riscaldati e il terreno circostante.
E’ quindi molto importante ricorrere all’isolamento termico ed il polistirene estruso ben si presta a questo tipo di applicazione, per la versatilità di utilizzo anche in ambienti umidi e per gli ottimi valori di isolamento termico e resistenza alla compressione. La caratteristica principale dell’isolamento perimetrale è rappresentata dalla sistemazione dello strato termoisolante sul lato esterno dell’elemento strutturale al di sopra dell’impermeabilizzazione dell’edificio.
Posa in opera
La muratura va adeguatamente protetta ed impermeabilizzata. Di seguito si appoggiano le lastre isolanti X-FOAM® HBT 500, avendo cura di accostarle bene tra loro. Le lastre vanno fissate a secco e per punti, procedendo dal basso verso l’alto. Lo strato isolante va poi protetto con uno strato impermeabile drenante. Si termina realizzando il ripieno all’estradosso del muro, non prima di aver interposto tra lo strato impermeabile drenante e il terreno, uno strato filtrante di ghiaia. Si può eventualmente interporre un’ulteriore strato filtrante tra il terreno e la ghiaia.
CAPPOTTO
Il sistema di isolamento termico di un edificio dall’esterno, comunemente noto come isolamento “a cappotto”, si è notevolmente diffuso negli ultimi anni e risulta essere la soluzione più indicata in caso di rifacimento di facciate verticali. Questo sistema consiste nell’isolamento esterno delle facciate protetto da intonaco opportunamente armato con rete.
L’isolamento dall’esterno presenta diversi vantaggi. Ad esempio l’applicazione di uno strato continuo di isolante permette di eliminare i ponti termici e di proteggere le strutture dagli sbalzi termici garantendone una maggiore durata. Allo stesso tempo, la massa delle strutture, concentrata all’interno, consente di sfruttare la loro inerzia termica, quindi le pareti si raffreddano e si riscaldano più lentamente.
Nel caso di ristrutturazioni risultano inoltre di particolare interesse anche altre caratteristiche del sistema a cappotto come il fatto che l’intervento non preveda la riduzione delle superfici interne delle abitazioni, che possa essere realizzato senza compromettere l’agibilità degli edifici e con minimi disagi per gli abitanti, che la gestione del cantiere, esterno agli edifici, sia agevole e poco invasiva ed in ultimo che si ottenga un’importante riqualificazione, sia energetica che estetica, degli immobili e l’intervento possa essere fatto coincidere con le opere di manutenzione delle facciate.
Il polistirene estruso ed il poliuretano espanso sono particolarmente indicati per questa applicazione poiché sono leggeri, hanno ottime proprietà isolanti, scarso assorbimento di acqua ed offrono ottimo aggrappo alle malte e agli intonaci comunemente impiegati. Per questa specifica applicazione sono indicate le lastre X-FOAM® WAFER, X-FOAM® COB WALL e POLIISO® ED: il primo prodotto, negli spessori superiori a 140 mm, ha un valore di λD pari a 0,034 o 0,035 W/mK mentre il secondo ha un valore di λD costante pari a 0,030 W/mK. I pannelli POLIISO® ED dichiarano valori di λD tra 0,028 W/mK e 0,025 W/mK a seconda dello spessore.
L’impiego dei pannelli X-FOAM o POLIISO, rispetto a soluzioni che utilizzano materiali isolanti alternativi, permette di migliorare sensibilmente le prestazioni e l’economicità dell’intero sistema grazie ad una riduzione degli spessori necessari ad ottenere la trasmittanza termica prefissata, ad una limitazione del peso dello strato isolante, ad una minore incidenza degli accessori per il fissaggio e la finitura del sistema (tasselli più corti, profili meno spessi, soglie e davanzali ridotti), ad una maggiore stabilità nel tempo delle prestazioni isolanti, della resistenza meccanica e della stabilità dimensionale e per finire ad un minor impiego di risorse e limitato impatto ambientale.
Posa in opera
La muratura di supporto deve essere piana, senza dislivelli superiori al centimetro, pulita da residui ed asciutta. Le lastre in polistirene estruso vanno fissate alla struttura con una normale malta adesiva stesa a cordolo continuo sul perimetro della lastra e punto centrale. Inoltre vanno fissate meccanicamente alla muratura tramite tasselli da cappotto, in ragione di almeno quattro punti, in vicinanza degli spigoli della lastra. Si stende poi il primo strato di rasatura nel quale viene affogata una rete di fibra di vetro apprettata, con funzione di rinforzo. Dopo aver eliminato eventuali imperfezioni dalla rete si procede alla stesura dei successivi strati protettivi, fino alla finitura esterna che, generalmente, è costituita da pittura a base minerale.